Pandemia: Il "modello Corea del Sud" e la privacy in ItaliaPandemia: Il "modello Corea del Sud" e la privacy in Italia

Pandemia: Il “modello Corea del Sud” e la privacy in Italia

Come è stato combattuto il virus attraverso la tecnologia.

La Corea del Sud è stato uno tra i primi paesi al mondo a subire il contagio proveniente dalla regione di Wuhan. Come sappiamo stiamo parlando di una tra le nazioni che maggiormente sfruttano la tecnologia, anche perché importante produttrice.

La prima misura adottata è stata quella del tracciamento delle persone attraverso gli spostamenti. La rilevazione avviene grazie alle celle telefoniche che “catturano” il segnale del cellulare. Affiancata a questa precauzione sono scattati i controlli a tappeto con pene e sanzioni gravissime per chi, pur possedendolo, fosse trovato per strada senza il cellulare. È un sistema che potrebbe senza difficoltà e praticamente senza spese, essere applicato in ogni paese del mondo.

In Italia le compagnie telefoniche tracciano già chiunque sia in possesso di un cellulare. Basterebbe solo aprire l’accesso alle autorità competenti.

Il problema è quello della regolamentazione sulla privacy. Attualmente certe misure non possono essere assunte proprio in virtù di questa tutela. C’è da chiedersi però se fosse il caso di stilare una sorta di graduatoria dei diritti. Se in sintesi si ritiene il diritto alla privacy superiore rispetto al diritto alla salute.

Come funziona il “modello Corea del Sud”

I risultati ottenuti in Corea del Sud sono stati strabilianti. Basta confrontare i dati ufficiali sul numero di contagi e sui morti. I casi di persone contagiate è sceso rapidamente da circa 800 al giorno, agli attuali 80, con curva in rapida caduta.

Ogni spostamento è stato monitorato attraverso un sistema di rilevazione automatica differenziato per categorie. Nel caso di spostamento di persone soggette a quarantena c’è stato l’intervento immediato della Polizia. Per chi ha denunciato sintomi successivamente, è stato facile ricostruire gli spostamenti effettuati negli ultimi giorni, con relativa ricostruzione della catena. Le persone incontrate dal soggetto sono state a loro volta elencate e sottoposte a controlli più stretti.

Della tecnica di rilevamento in questione ha parlato anche recentemente la giornalista Milena Gabanelli, che ha anche spiegato il sistema in un video pubblicato da Corriere.it, e che può essere raggiunto CLICCANDO QUI.

 

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